E’ riportato con evidenza in letteratura come gli eventi traumatici passati e recenti vissuti dalla donna, se non metabolizzati, abbiano delle ricadute molto significative sulle capacità di sintonizzazione affettiva della madre con il neonato (con conseguenze sull’andamento dell’allattamento al seno), sulla costruzione di un attaccamento sicuro del bimbo alla madre e sulla salute emotiva della puerpera. Un attaccamento sicuro d’altro canto è un fattore di protezione rispetto a possibili.
La traumatizzazione psicologica in questi giorni è su due livelli: sia personale che indiretta nel rispecchiamento e nelle immagini che provengono dall’angoscia collettiva. In questi frangenti la “percezione del rischio” può essere distorta e amplificata sino a portare a condizioni di panico che non solo sono quasi sempre del tutto ingiustificate ma aumentano il rischio perché portano a comportamenti meno razionali e ad un abbassamento delle difese, anche biologiche, dell’organismo..
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