Collaborazione pediatra-psicologo: lavoro in rete per il sostegno alle famiglie
Numerose ricerche e studi dimostrano quanto la salute fisica e quella psichica, soprattutto in età evolutiva, siano interdipendenti. Le manifestazioni somatiche e psichiche del bambino sono strettamente connesse con i suoi processi di maturazione e sviluppo e, soprattutto nel bambino piccolo, il corpo rappresenta un mezzo di espressione privilegiato. Il pediatra è un referente fondamentale della famiglia e poiché il suo ruolo investe anche gli aspetti psicologici e sociologici dell’età evolutiva la collaborazione con lo psicologo-psicoterapeuta che opera in tale ambito diventa centrale. Il pediatra spesso rappresenta il primo esperto consultato dalla famiglia e figura competente in grado di cogliere i primi segnali relativi a situazioni problematiche o difficoltose del bambino e del suo percorso di crescita demandando poi allo psicologo-psicoterapeuta dell’età evolutiva il compito di una valutazione specifica del caso ed eventualmente l’attivazione di un percorso terapeutico appropriato. Tutti i comportamenti della vita di un bambino, in famiglia e nei suoi principali ambienti di crescita, osservati dai due specialisti, ognuno con le proprie competenze professionali, permettono una visione globale e completa e concretizzano la possibilità di guardare il mondo del bambino nella sua interezza e complessità esaminando i diversi fattori e le diverse fasi dello sviluppo psico-fisico.
Spesso molte famiglie hanno idee preconcette rispetto ad un invio psicologico. In questi casi è consigliabile, da parte del pediatra, focalizzare gli aspetti positivi e vantaggiosi dell’invio. Lo psicologo-psicoterapeuta non va qualificato come colui che si occuperà dei problemi della mente del bambino in contrapposizione ai problemi somatici, ma come chi sosterrà il bambino e i genitori nel compito di affrontare i sintomi che interferiscono con il percorso scolastico, la vita sociale e quella familiare.
Obiettivi di un’efficace collaborazione tra psicologo e pediatra:
• Creare una rete di supporto alle famiglie;
• Favorire l’integrazione culturale trasversale tra tali figure al fine di prevenire e aiutare a risolvere i disagi del minore più o meno manifesti;
• Fornire un supporto psico-pedagogico ai genitori che affrontano problematiche del figlio;
• Riconoscere il conflitto psicologico che sottende al disturbo manifestato dal bambino;
• Favorire l’integrazione multidisciplinare per l’inquadramento diagnostico;
• Favorire la presenza e il sostegno psicologico nelle fasi del follow-up: dimensione scolastica e dell’apprendimento; dinamiche familiari, crescita emotiva, consapevolezza e accettazione della malattia.
• Implementare le abilità e modalità di relazione;
• Intervenire su problematiche quotidiane non necessariamente patologiche;
• Fornire conoscenze teoriche sulla funzione genitoriale, sulle problematiche educative e sulla gestione delle dinamiche relazionali all’interno della famiglia.